vegan momo (ravioli tibetani) con carote viola, verza e zenzero

26 Gen

Dal modo in cui una persona fa colazione, si possono capire molte ravioli_tibetani_vegan_balenavolantecose.

Al bar per esempio, mi piace sedermi e osservare gli altri, tirando a indovinare su cosa ordineranno. Entra un tizio giacca e ventiquattrore, va di fretta  (guarda l’orologio e sbuffa), berrà un caffè al volo, neanche fosse un chupito, giù tutto in un colpo, in piedi al banco; poi c’è la sciura strizzata nel cappotto deci taglie in meno, in bilico su tacchi altissimi, già truccata come Moira Orfei alle 7.30 del mattino.. lei chiederà il dolcificante, perchè lo zucchero non fa bene, si sa.. salvo poi mangiare avidamente una brioches rimpinzata di crema.. eh, mica si può stare attenti a tutto, vi pare?; poi ci sono quelli che si siedono, movimenti lenti col sonno ancora appiccicato addosso, quelli da tazzone smisurate di caffè, brioches e  lettura del giornale annessa, in tutta calma.. a loro vanno gli sguardi invidiosi degli altri.. che poi, mi chiedo, se non avete da lavorare, che ci fate al bar a quest’ora?!? Io me ne starei ancora sotto le coperte, a crogiolarmi nel teporino almeno un altro po’.. 🙂

.. comunque, lasciando da parte le mie fantasticherie mattutine, prima di partire per l’India, tra le tante domande che affollavano la mia mente, c’era proprio questa: ma lì, cosa mangiano a colazione?

Sbirciando i menù, alla voce BREAK FAST (perchè preferiscono scriverlo così, due parole anzichè una) ho trovato delle curiose vegetable soap (‘saponette vegetali’, ma credo intendessero soup, ‘zuppa’), corn flaks (‘granate di mais’, ma forse, più che una corazzata armata erano degli innocui corn flakes), insalata di straw verry (‘fravole’..), porridge a gogò (che poi, è un dolce tipico scozzese, e non so spiegarmi ancora come mai in India è O V U N Q U E!) e, immancabili, i momo.

Chi non li conosce alzi la mano! Bene, io ero tra questi, e una volta ordinati, di certo non mi aspettavo di trovarli a colazione.. 🙂

I momo sono dei ravioli tibetani, possono essere fritti o a vapore, ripieni di verdure e spezie. Questo piatto mi ha subito conquistata (beh, magari non per iniziare la giornata..) perchè è molto semplice da realizzare, prevede pochi ingredienti, e soprattutto si presta alla cottura a vapore, quella che in genere preferisco.

E poi, a dirla davvero tutta, ho potuto finalmente usare il mio nuovo big bambooo, fresco fresco di acquisto da Shangaj.. manie da food blogger, ecco.. (non ci potevo credere, la mia amica Barbara si è fatta tutto il viaggio dalla Cina con un affare di 26 cm di diametro per 30 cm di altezza nel bagaglio a mano per esaudire il mio sogno proibito, la vaporiera in bambù, quella originale fatta a mano dalla Cina! Massima gratitudine e stima amica ;-)!)!!!!

Uh, per rispondere alla domanda di mezzora fa, la colazione tipica indiana solitamente è a base di paratha, un tipo speciale di pane simile a una piadina, che può essere servito con marmellata, miele, paneer (formaggio  indiano) e una tazza di tè, meglio se nero o chai (tè nero con spezie, zenzero fresco e latte.. molto buono in versione veg con latte di riso!).

Ora, dopo tutta questa spatafiata, ricettina!?

INGREDIENTICAROTA_VIOLA_BALENAVOLANTE

per i ravioli (circa 8 ravioli, una porzione)

100 gr farina di kamut;

mezzo bicchiere d’acqua;

per il ripieno:

1 carota viola (vanno bene anche quelle arancioni);

1 pezzetto grande quanto una noce di radice di zenzero fresca;

1/4 cavolo cappuccio;

mezza cipolla dorata;

50 gr di uva sultanina;

50 gr di anacardi;

per guarnire:

salsa tamari;

semi di sesamo;

ingredienti_momo_balenavolantePer questa ricetta ho voluto usare un ingrediente insolito: le carote nere o viola, che ho scoperto piuttosto di recente 🙂

Anche se il sapore è simile a quello delle cugine più conosciute, mi hanno colpito per l’aspetto rustico e il colore, che può essere impiegato come il succo delle barbabietole per colorare di viola le pietanze.. e macchiare le dita!

Approfondendo ho scoperto che il colore è dato dall’elevata presenza di antocianine, mentre nelle carote tradizionali l’arancione è dovuto al betacarotene. Quindi quelle viola non ci regaleranno un’abbronzatura da urlo, ma in compenso fanno bene alla circolazione e contrastano l’invecchiamento cellulare.

Il colore viola in realtà è il colore originario delle carote, diffuse in Europa a partire dal 1100; la carota arancione infatti è stata sviluppata nei Paesi Bassi solo nel 17° secolo circa.

Negli ultimi anni alcuni produttori hanno riscoperto queste carote, ricchissime di proprietà nutritive, e si possono trovare sempre più spesso nei negozi bio e in alcuni supermercati.

Mi sembra di aver detto tutto.. quindi chiudiamo la parentesi wikipediana e passiamo al procedimento!!

Ho impastato la farina con acqua bollente fino a ottenere un composto elastico e compatto, che ho messo a riposare mentre tagliuzzavo tutte le verdure per il ripieno.

Ho tagliato finemente il cavolo cappuccio, le carote viola, le uvette, la cipolla e sbriciolato gli anacardi nel pestello. Ho mischiato tutto e lasciato fare amicizia tra i sapori mentre stendevo la pasta.

Ho steso uno strato sottilissimo di pasta, tanto da ottenere 8 cerchi del diametro di 12 cm circa (mi sono aiutata con il bordo di una tazza).

Al centro di ogni cerchio ho sistemato una noce di ripieno e li ho chiusi a fagottino.

Ho sistemato i ravioli su una foglia di verza (per non farli attaccare) e poi sulla vaporiera di bamboo, dove li ho fatti cuocere per circa 20 minuti. Anche senza bamboo usate il sistema di cottura a vapore che preferite, io mi trovo bene anche con la retina da mettere direttamente in pentola.

Li ho lasciati raffreddare e serviti con salsa tamari di soia e una spolverata di semi di sesamo, che sono il mio prezzemolo.. li metterei ovunque!

ravioli_tibetani_momo_balenavolanteAltre idee per riempire questi ravioli?

-Zucca, carote, cipolla, noce moscata e chiodi di garofano

-Cavolo rosso caramellato con uvetta e mela verde

e via libera alla fantasia!!!

27 Risposte to “vegan momo (ravioli tibetani) con carote viola, verza e zenzero”

  1. broccolocarota gennaio 26, 2014 a 5:11 PM #

    MOMO? Mamma mia, quanti ne ho mangiati! Mi venivano fuori dagli occhi in Ladakh! Lì li preparano con la farina d’orzo. Cotti al vapore sul cestino di bambù o in pentole di alluminio apposite. Buoni, quasi quasi provo a farmeli anch’io!

    • labalenavolante gennaio 26, 2014 a 7:18 PM #

      Ciao Cri! Volevo provarli anch’io con la farina d’orzo, ma non l’ho trovata.. Mi sono ripromessa una caccia al tesoro settimana prossima 🙂
      Prima di questa versione col kamut, che mi ha lasciata soddisfatta, avevo provato a farli con la farina di riso, ma essendo poco elastica non si presta molto a dare forma a questo tipo di ravioli! Un bacione

  2. valentina gennaio 26, 2014 a 7:16 PM #

    uuuh, quanto amo i momo!li adoro.ne mangerei sempre a quintali.li hai confezionati molto bene.brava!senti, però ora sono curiosa di vedere la tua vaporiera di bamboo enorme e originale cinese.io ce l’ho, la uso spesso perchè secondo me conferisce un sapore diverso alle pietanze rispetto a quella in ferro.ma l’ho comprata qua.
    un bacione

    • labalenavolante gennaio 26, 2014 a 8:00 PM #

      Ciao Vale! Ho appena aggiunto una foto in cui si intravede la Creatura ghgh.. rispetto a quelle che avevo trovato in giro è molto robusta (infatti pesa una tonnellata!) e ogni listarella di bamboo è fissata con dei nodi di bamboo incrociato.. è il marchio di quelle fatte a mano! In alcuni negozi si trovano importate, fatte altrettanto bene 🙂 Per me questo oggetto ha un valore speciale perchè la mia amica si è fatta uno sbattimento assurdo e ogni volta che cucinerò mi verrà in mente lei!!! Hai ragione sul sapore, rispetto al metallo è un’altra faccenda!!!!!! un bacione

      • valentina gennaio 28, 2014 a 7:19 PM #

        ah, ecco la tua original vaporiera!sai che mi hai fatto venire in mente che una volta avevo fatto i muffin salati alle carote nere?se ritrovo la ricetta la posto.
        oh…aspettiamo le foto e i racconti dell’india.

      • labalenavolante gennaio 29, 2014 a 10:16 am #

        Wow! Spero la troverai, sono curiosa di provare i tuoi muffin salati alle carote nere! Come scrivevo a Daria poco fa, sono carota viola-addicted!! La sto sperimentando in molte ricette per le quali usavo quelle arancioni, giocando con i colori (oltre che il sapore..) Conterrà mica sostanze che creano dipendenza?! Ghgh! Sull’India presto avrò modo di condividere la mia esperienza anche fuori dalle pagine di questo blog.. Stay tuned ;-))))) bacioni

  3. alicegrandi gennaio 27, 2014 a 1:42 PM #

    Che meraviglia! Inizio già a sognare con questi piatti che non ho mai mangiato…i momo li trovo favolosi così come li hai proposti tu, e mi incuriosisce molto anche la paratha…mi faccio subito un giretto in rete per scoprire come si fa 😉
    Un abbraccio, a presto!

    • labalenavolante gennaio 27, 2014 a 2:07 PM #

      Ciao Alice!! In India esistono diversi tipi di pane, che loro chiamano genericamente ‘roti’.. in generale ho notato che usano un tipo di pane non lievitato, o comunque simili a delle piadine. Tra questi c’è la paratha, i chapati e i morbidosi naan, che che ho avuto modo di apprezzare fino a farne indigestione! In certe zone usano il pane al posto delle posate, con la mano destra si fa una specie di scarpetta e si mangia così! Che bello scoprire altre abitudini e viaggiare con i sapori!! un bacione

  4. MARI gennaio 27, 2014 a 2:15 PM #

    Mi sembrano deliziosi!
    ….e più che da prima colazione io me li farei fuori alla colazione delle 12:00.
    Si potranno mai cuocere in una vaporiera per verdure in metallo? -non ho amiche così generose che mi portano graziosi e utilissimi souvenir dalla Cina- 😀
    …si, si lo so che quelle di bambù le vendono anche qui… 😉

    • labalenavolante gennaio 27, 2014 a 2:46 PM #

      Ciao Mari! Fino a poco prima di ricevere Big Bamboo ho sempre usato la retina (il cestello regolabile, che si adatta al tipo di pentola) in metallo, come faceva mia nonna.. in effetti è molto pratica e si lava in un attimo 😉 Con quella di bamboo bisogna avere qualche accortezza in più, per esempio lavarla solo con acqua perchè altrimenti assorbe e avere una pentola della stessa misura, perchè non si può adattare.. ha i suoi pro e contro, ora che ce l’ho però devo dire che la preferisco perchè la sento più ‘naturale’ rispetto al metallo, anche nel sapore 🙂
      un bacione

  5. mipiacemifabeneederica Gif gennaio 28, 2014 a 8:12 am #

    Che meraviglia!!! mi è piaciuto molto leggere questo post! Anch’io amo osservare le persone al bar A tutte le ore… Devi sapere che poi nei bar biologici si verificano le contraddizioni più grandi! Mi piace tantissimo anche la tua ricetta sei molto brava, complimenti! Mi piacerebbe prendere un caffè con te al mattino(D’orzo) E spettegolare amabilmente osservando le persone… ciao cara A presto
    Federica 🙂

    • labalenavolante gennaio 28, 2014 a 11:23 am #

      Chissà che un giorno non ce lo berremo davvero un bel caffè d’orzo insieme.. ghghghgh!! un bacione Fede a presto!!

  6. Costanza gennaio 28, 2014 a 8:33 am #

    Ma sono fantastici!! Ti confesso che le carote viola non le ho mai volute comprare perché pensavo fossero frutto di qualche ingegneria genetica e mi facevano un po’ impressione…..quante cose che non conosco!! Li proverò questi momo, mi ispirano assai! Ciao!

    • labalenavolante gennaio 28, 2014 a 11:25 am #

      Ciao Costanza! E’ lo stesso motivo per cui anch’io le avevo snobbate fin qui, credevo fossero una diavoleria frutto di chissà quali modificazioni in laboratorio.. e invece scopro che al contrario sono le carote di Adamo ed Eva! Incredibbbbbile quante cose si scoprono ogni giorno, anche su alimenti così d’uso comune come possono essere appunto le carote!!!!
      un bacione
      a presto!!

  7. Daria Voltazza gennaio 28, 2014 a 1:48 PM #

    Anch’io ero tra quelli che non li conoscevano! Mi ispirano parecchio compreso il ripieno con carote viola che non ho mai assaggiato… chissà se ne trovo i semi le semino nell’orto come ho fatto con quelle bianche lo scorso anno…
    A presto!

    • labalenavolante gennaio 28, 2014 a 6:08 PM #

      Ciao Daria!! Io sono ufficialmente entrata nel tunnel della carota viola.. ieri vellutata, indovina di che colore? Oggi torta di mandorle e carote.. viola! Perchè io no, non vado in fissa.. nuooooo, chi, io??!!! ghghgh Chissà, magari contengono una sostanza che crea dipendenza..

  8. letissia gennaio 28, 2014 a 11:26 PM #

    La vedi la mano alzata? Ecco è la mia! Non conoscevo i momo fino ad un momento fa. Hanno un bell’aspetto e voglio mangiarli al più presto. Grazie per questo divertente post 😉

    • labalenavolante gennaio 29, 2014 a 10:09 am #

      Ciao Letiisia! Grazie a te per essere passata! Questi momo sono velocissimi da fare e possono essere anche un’idea per riciclare avanzi di verdure nel loro ripieno 🙂
      A presto!! Bacioni

  9. Serenella Ibba febbraio 1, 2014 a 1:09 PM #

    Ma dai! Non sapevo che le carote in origine fossero viola! Anche io non avevo idea di cosa fossero i momo…..hanno un aspetto invitantissimo!!!!!
    Grazie per le “illuminazioni” 🙂
    Ciao, a presto

    • labalenavolante febbraio 1, 2014 a 3:48 PM #

      Già.. incredibile scoprire cose nuove su ingredienti a cui siamo ormai abituati da sempre.. 😉 !!!!!!!!!

  10. Felicia febbraio 3, 2014 a 5:10 am #

    Io li mangerei anche a colazione…… troppo invitanti 😉 e poi adoro la colazione con il salato….. bellissimi!!!!!
    Anch’io mi diverto ad immaginare cosa ordineranno gli altri, oppure a guardare nei carrelli della spesa altrui… mi diverte vedere le assurdità che acquistano, a volte vedi nutella e dolcificante, oppure prodotti surgelati e nessun ortaggio. Altre volte carrelli pieni di zucchine e melanzane…. Ma siamo a Febbraio!!!!!

    • labalenavolante febbraio 3, 2014 a 11:41 am #

      ahahahah fantastica!! stamattina c’era anche una nuova categoria di utente al bar: quello che non si toglie nemmeno il casco della moto, beve il caffè e riparte!!! O_0

  11. GranoSalis febbraio 7, 2014 a 1:27 PM #

    Wow…mai provato, mai sentiti nominare, ma subito rapita! Li proverò, prima o poi, nella vaporiera di metallo che non è il momento di nuove attrezzature per la cucina, troppo poco spazio e pure pochi soldi (ma caso vuole che quella in bambù l’abbia vista in un negozio una settimana fa e me ne sia innamorata, è già nei miei pensieri, poi ti ci metti pure tu!).
    Belli i racconti del bar, mi piace sempre come scrivi, mi fai immedesimare!
    A presto,
    Claudia

    • labalenavolante febbraio 7, 2014 a 5:08 PM #

      Ciao Claudia! Grazie.. i complimenti per la scrittura sono un regalo inaspettato e fanno un gran piacere.. arrivano a faggiuolo, visto che da giorni sono impantanata (ma qui parlo del lavoro) con un’articolo che non riesco a scrivere.. il foglio è di un bianco che più bianco non si può e la testa così vuota di idee che fa l’eco.. con la scrittura da sempre è così, odioamoreamoreodio.. eppure non posso farne a meno, di questo rapporto travagliato che mi fa disperare.. e sognare! Per la vaporiera, ti capisco.. ora siamo in 30 mq di casetta. E siamo in 5!! Insomma, è un buchino.. peròperò non avendo nemmeno il forno, ci si è aguzzata l’arte di arrangiarsi.. ho persino fatto dei dolci crudisti sminuzzando tutto a mano, col pestello (no, non abbiamo nemmeno il frullatore).. venuti benone!! Se hai la vaporiera di metallo sei già avantissimoooo, verranno benone non ho dubbi! Se poi vuoi fare l’investimento, ho visto delle vaporiere di bamboo ottime anche sui 20 euro! un bacione a presto!

  12. papinamoon febbraio 18, 2014 a 1:02 PM #

    complimenti!!! sono bellissimi!!! :)))) ti seguo anche io!

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